Cos'è
Un racconto ispirato dalla lettera che Roberto Baggio scrisse a Paolo Rossi in occasione del suo funerale. Una lettera commovente che cita l’uomo e ricorda il motivo per cui era amato da tutti.
E noi siamo fortunati perché il nostro cronista per caso vede e racconta le partite giocate dalla nazionale nei mondiali del 1982 in Spagna, e non solo… vede anche i tifosi avversari, ci si siede in mezzo, ci riporta le sensazioni, ne vive le emozioni.
Il mondo in quegli anni era diviso in due dal muro di Berlino; Italia e Germania stavano cercando faticosamente di uscire dagli anni di piombo, Argentina e Brasile erano governate da due dittature sanguinarie e in Polonia nasceva il sindacato che a quel muro avrebbe dato una bella botta. Eravamo davanti a un cambio d’epoca, i cupi anni '70 lasciavano il passo alle luci e alle promesse, solo in parte mantenute, degli anni '80.
L’urlo forsennato di Tardelli fotografò la voglia di riscatto di un intero Paese che si immergeva in quel gesto di esultanza e i tifosi si riversarono nelle piazze inondandole di bandiere tricolori. L‘Italia era ancora nel pallone ma attraverso il pallone sentiva di poter rialzare la testa e tornare a vincere con generosità e fantasia.
Condivideremo le nostalgie del nostro passato, dalle caramelle Rossana di nonna e le partite di pallone in strada fino alla Milano da bere e le tv commerciali, in mezzo i mondiali di calcio e Pablito nazionale.